giovedì 22 gennaio 2009

Primo giorno a Gaza

Gaza City. Rieccoci. Non bastava la sveglia del mattino, al ritmo delle esplosioni di gioia della marina israeliana al sorgere del sole. Adesso i gentili saluti si ripetono, con i migliori auguri di buona notte.
Vorrà dire che è il tempo della riflessione, più che del sonno ristoratore..
Prime immagini di Gaza nel dopo-guerra e brandelli di conversazioni da giornalai.

Precisione chirurgica a Gaza Città e violenza debordante nei centri più piccoli, specialmente nel Nord della Striscia. Non si può non accorgersene: l'aviazione ha ritagliato obbiettivi strategici con precisione inquietante, sgretolando commissariati di polizia, ministeri, caserme e qualsiasi centro strategico legato al movimento di resistenza. Ed ecco palazzine sbriciolate come crackers affiancare moschee e scuole intatte.

La fase terrestre di 'Piombo fuso' non è andata molto per il sottile, invece. All'insegna del "prendi tutto e scappa, che faccio saltare in aria il tuo mondo", l'avanzata ha spianato la vita di migliaia di persone. E pure la morte: il cimitero all'ingresso di Jabalya è scomparso. Quello che un tempo doveva essere il suo custode scava da giorni per riportare alla luce le bare e poi riscava per seppellirle in modo decoroso.

Piccoli flash senza senso:
1-un'ambulanza stritolata fra le macerie di una palazzina. Come ci è finita? E' stata fatta parcheggiare dagli israeliani prima che la casa fosse rasa al suolo! Ovviamente.

2-Bambini ai bordi della strada che brucano l'erba per colazione... No comment

3-La stazione dei vigili sventrata di fronte ai palazzi Abu Ghalion (in cui vivo), intatti.

4-La scuola Unrwa di Jabalya, trasformata in centro di evacuazione. Poveri stracci appesi alle finestre, bambini in cortile, genitori accasciati per terra, sopraffatti dai pensieri....

Silenzio, i fuochi artificiali sono finiti. Si dorme, a Gaza.

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