giovedì 31 luglio 2008

Il libro che non c'è

"L'Egitto è un paese corrotto fino al midollo e le sue prigioni ricordano quelle dell'epoca nazista". Parola di John Bradley, giornalista, autore del recente e controverso volume 'Inside Egypt', che non verrà mai distribuito nel paese ma di cui circolano estratti in rete.
Quello di Bradley è un affresco della Repubblica araba d'Egitto lucido e impietoso, e per questo immediatamente cavalcato dalle testate giornalistiche indipendenti, che ne pubblicano, in questi giorni, riassunti o recensioni. Almeno fino a quando la censura non si abbatterà ancora una volta sui contenuti dei quotidiani El Masri El Youm e Al Dustour.
E così, nasce un nuovo modo di fare opposizione. Prendendo a prestito le parole degli altri, 'cantandole' in play-back, impugnando libri fantasma.
Come nelle migliori commedie egiziane, giocando a nascondino con il regime quando è distratto.