mercoledì 31 ottobre 2012

Stampa imbavagliata a Manama

Non smette di far discutere (all'estero) la sentenza di assoluzione piena per una poliziotta bahreinita accusata di aver torturato la corrispondente della tv satellitare France 24 Nazeeha Saeed.

Aggiornato e rinviato più volte, il processo è terminato come quelli condotti nel Paese arabo nell'ultimo biennio, tutti aventi per oggetto maltrattamenti, torture e, in tre casi, i decessi violenti di giornalisti, locali o stranieri.

A dimostrazione che il regime dell'emirato, nonostante le raccomandazioni del Consiglio delle Nazioni unite per i diritti umani, non ha nessuna intenzione di permettere agli organi di stampa di seguire le rivendicazioni della componente sciita della società (maggioritaria), represse con la forza.

E la situazione non accenna a migliorare. Nel solo mese di ottobre almeno quattro blogger bahreiniti, colpevoli di aver scritto su Twitter commenti sgraditi alla monarchia regnante, sono stati arrestati senza che familiari e avvocati fossero informati.

D'altronde, la repressione nei confronti della 'primavera bahreinita' non fa che crescere di intensità: l'ultima decisione delle autorità, il 30 ottobre, è stata quella di proibire qualsiasi manifestazione o assembramento.

Eppure, il giovane Sheikh Nasser bin Hamad al-Khalifa si recherà il primo novembre nella Striscia di Gaza per inaugurare due scuole patrocinate dall'agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unrwa) e finanziate dalla ricca casa regnante.


lunedì 29 ottobre 2012

La stella del deserto


Al Cairo non si dorme mai. E non soltanto perché effettivamente attività commerciali e punti di ritrovo rimangono aperti per gran parte della notte. A non mancare – rivela una classifica di NDJ World – è l'elettricità. Come dire, intorno è tutto deserto, ma quella distesa di cubi di cemento a cavallo del fiume Nilo è sempre on, come una stella. 
Non solo, è proprio la più luminosa delle prime grandi metropoli mondiali.

Una notizia che di questi tempi fa sospirare gli egiziani, visto che si profila all'orizzonte un piano regolatore sul consumo di energia elettrica che sforbicerà senza pietà gli sprechi. La dissestata economia del Paese nord-africano, infatti, necessita di interventi mirati per ripartire e il nuovo corso politico firmato dalla Fratellanza musulmana intende dimostrare di essere all'altezza della sfida.
Dall'estate in poi, inoltre, non si contano i black-out verificatisi in tutto il Paese.

Il progetto allo studio considera la chiusura forzata dei negozi alle 22, per la ristorazione invece si prevedono deroghe. Una tragedia per coloro che lavorano la notte, e sono tanti, per arrotondare un misero stipendio diurno. I detrattori dell'iniziativa governativa puntano il dito anche contro la criminalità in crescita: senza luce, che ne sarà di alcuni quartieri a rischio?

L'alternativa, urlata nei talk-show televisivi, è che un corretto sistema fiscale reperisca le risorse per ammodernare il comparto energetico. E illuminare adeguatamente la vita di 90 milioni di egiziani.