giovedì 18 novembre 2010

Fumetti dissacranti

Uno spaccato di vita metropolitana, fra ingorghi di macchine e umanità, fermate del metrò sovraffollate, inquinamento, sporcizia, soli accecanti e aria rovente impastata di sabbia.

E anche fermento culturale, impegno politico, lotte intergenerazionali, corruzione endemica e nobiltà d'animo, generosa e gratuita. In bilico fra amore e odio, sul confine labile fra adorazione ipnotica e repulsione disgustata, come solo chi ha vissuto in una grande capitale africana ha sperimentato nello stesso istante.

Questo è “Metro”, fumetto egiziano pubblicato al Cairo nel 2008 in poche centinaia di copie e subito entrato in clandestinità perché censurato dalle autorità.

Perché la prima graphic novel egiziana in assoluto ha spiazzato la leadership politica, abituatasi negli ultimi anni alle contestazioni, ma attraverso strumenti tutto sommato controllabili: sporadiche e “spelacchiate” manifestazioni di attivisti politici, con il partito Al Ghad (Il Domani) di Ayman Nour e il movimento Kefaya (Basta) in prima linea ieri, e i riformisti di Mohammed El Baradei, ex numero uno dell'Agenzia delle Nazioni Unite per l'energia atomica (Aiea), impegnati oggi.

E poi qualche romanzo di risonanza internazionale “bonificato” dalla censura (“Il palazzo Yacoubian”, di Alaa El Aswani) e testate giornalistiche indipendenti funzionali a garantire una facciata pluralistica al regime trentennale di Hosni Mubarak.

Ma i disegni no, nessuno aveva ancora pensato di trasformare in fumetti la realtà quotidiana di un Paese di 80 milioni di abitanti, di cui la metà circa semi-analfabeta. E per di più utilizzando il dialetto, cioé la lingua parlata dalla gente, ironica e dissacrante, disillusa e fatalista. Questo deve avere spiazzato il (quasi) partito unico Nazionale democratico, già alle prese con inafferrabili blogger.

Ora le tavole dal tratto asciutto, che poco concede ai barocchismi, del giovane disegnatore Magdy El Shafie, di formazione farmacista, raggiungeranno il pubblico italiano grazie a un'edizione curata da Il Sirente, per la traduzione di Ernesto Pagano, in uscita a fine novembre.

«Si tratta di una scommessa, per sapere se in Italia avrà un riscontro di pubblico bisognerà aspettare. Ma non ho dubbi sul valore del fumetto», ha spiegato a Lettera43.it il traduttore Ernesto Pagano, alle spalle l'esperienza, sempre per Il Sirente, con il bestseller “Taxi” di Khaled Al Khamissi (raccolta di dialoghi autentici e paradossali fra l'autore e i taxisti del Cairo).

Si è pensato anche a rendere il dialetto egiziano con quello siciliano, per tradurre la vivacità di una lingua colorita. Poi, la scelta finale dell'italiano corrente.
«I personaggi sono tipizzati con decisione», come Shehad, il protagonista, giovane studente universitario brillante e frustrato perché difficilmente potrà realizzare le proprie ambizioni in una realtà immobile come quella del Paese arabo.

E poi una carrellata di “marionette” tormentate, fra cui giornalisti, lustrascarpe, portinai, “scugnizzi” dei quartieri popolari, immigrati nella capitale dal Saïd, il profondo Sud.

Tutti «in gabbia, metafora della prigionia sociale e culturale» in cui hanno coscienza di vivere soprattutto i più giovani, ha commentato Pagano, convinto che “Metro” possa avere un'audience fra coloro «che vogliono scoprire un Egitto diverso, attuale, lontano da Sharm El Sheikh», in ebollizione costante.

I segnali, nel mondo editoriale italiano e, di riflesso, fra il pubblico, ci sono tutti: mentre fioriscono i corsi di lingua araba universitari ed extra universitari, non mancano gli esperimenti di collane letterarie dedicate ai nuovi fenomeni emergenti della letteratura araba. Talvolta “pescati” fra le file degli autori più trasgressivi, senza peli sulla lingua. Oppure, perché no, commerciali.

Per immagini e contenuti, ritenuti troppo spinti, autore ed editore, Mohammed Sharqawi, sono stati processati e condannati alla distruzione di tutte le copie del volume. Quelle ancora nelle librerie. Per le altre, rien ne va plus.

http://www.lettera43.it/articolo/2747/la-graphic-novel-censurata-in-egitto.htm

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