mercoledì 10 ottobre 2007

Cartoline di festa

Ramadan, -2. Il tempo privilegiato delle esplorazioni sta per scadere, via di corsa a immortalare attimi irripetibili di vita egiziana, sempre in bilico fra sacro e profano. In sequenza, così come si presentano a chi esce dalla moschea di Ibn Tulun e si dirige verso il quartiere di Darb El Ahmar poco prima dell’iftar: mucchi di ossa di fronte alla bottega di un macellaio, la ricca varietà di wc di un negozio di sanitari, il maquillage di un pneumatico a suon di martellate (letteralmente), l’ingresso di una vecchia piccola moschea nascosta dagli alberi.

Troppo smog, troppo rumore nel girone infernale di Attaba, dove anelli di pseudo-tangenziali si intrecciano sopra la testa dei passanti. Passa il taxista barbuto, i nervi a fior di pelle per l’astinenza da sigaretta, e batte ogni record temporale nel coprire la distanza fino al mercato di Khan El Khalili. Lì, come da copione, tavolata di pani e zuppe, desiderata con ardore da anziani, donne e bambini di stracci. Poco più avanti cascate di babbucce di pelle, da indossare a casa quando il caldo di un'estate ancora troppo presente sarà finalmente evaporato.

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