martedì 30 settembre 2008

Cowboys del Nilo

Non hanno corso nessun pericolo oppure si sono trovati in mezzo a scontri armati e ripetuti assalti di forze speciali? Dopo dieci giorni di prigionia, tornano a casa gli 11 turisti europei e gli 8 accompagnatori egiziani sequestrati nel Gebel El Uwainat il 19 settembre scorso, e chissà quando e se racconteranno davvero le circostanze del loro rilascio.

Forse è andata così. Il pagamento del riscatto al confine fra Sudan e Ciad. Le forze sudanesi che inseguono i rapitori ormai in possesso dei soldi e ne uccidono 6. I 2 superstiti danno informazioni sul covo dei compagni, nel Tabat Shajara ciadiano. Nella notte fra domenica e lunedì, 30 uomini scelti delle forze speciali egiziane assaltano il nascondiglio arrivando sul posto con due elicotteri militari. La metà dei sequestratori viene 'liquidata'.

E gli ostaggi? Già liberi, abbandonati nel deserto dai loro rapitori nel momento stesso in cui venivano incassati 6 milioni di dollari, forse sborsati da Berlino.

Ora il Cairo scioglie la lingua alla stampa, governativa e non, perché faccia da megafono al blitz compiuto e ravvivi l'immagine, appannata in questa lunga settimana, di paradiso del turismo.

Ma convenienza politica a parte, è ufficiale: nel cuore di ogni egiziano c'è un cowboy del Far West americano, un marine, un Rambo della giungla.... di questa storia, bloggers e gente comune si riempirà la bocca con soddisfazione per giorni, al pari di ministri e portavoce. Dimenticando per un po' miseria, disillusione, fame, mancanza di prospettive.

E bravi ragazzi del 'commando speciale egiziano'. Aspettiamo la seconda serie, prossimamente su questi schermi...

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