Al
Cairo non si dorme mai. E non soltanto perché effettivamente attività
commerciali e punti di ritrovo rimangono aperti per gran parte della
notte. A non mancare – rivela una classifica di NDJ World – è
l'elettricità. Come dire, intorno è tutto deserto, ma quella
distesa di cubi di cemento a cavallo del fiume Nilo è sempre on, come una stella.
Non
solo, è proprio la più luminosa delle prime grandi metropoli
mondiali.
Una
notizia che di questi tempi fa sospirare gli egiziani, visto che si
profila all'orizzonte un piano regolatore sul consumo di energia
elettrica che sforbicerà senza pietà gli sprechi. La dissestata
economia del Paese nord-africano, infatti, necessita di interventi
mirati per ripartire e il nuovo corso politico firmato dalla
Fratellanza musulmana intende dimostrare di essere all'altezza della
sfida.
Dall'estate in poi, inoltre, non si contano i black-out verificatisi in tutto il Paese.
Dall'estate in poi, inoltre, non si contano i black-out verificatisi in tutto il Paese.
Il
progetto allo studio considera la chiusura forzata dei negozi alle
22, per la ristorazione invece si prevedono deroghe. Una tragedia per
coloro che lavorano la notte, e sono tanti, per arrotondare un misero
stipendio diurno. I detrattori dell'iniziativa governativa puntano il
dito anche contro la criminalità in crescita: senza luce, che ne
sarà di alcuni quartieri a rischio?
L'alternativa, urlata nei talk-show televisivi, è che un corretto sistema fiscale reperisca le risorse per ammodernare il comparto energetico. E illuminare adeguatamente la vita di 90 milioni di egiziani.
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